Dati sorprendenti e positivi sull’Alzheimer: gli esperti erano più “pessimisti”
La popolazione invecchia, ma i casi di Alzheimer, contrariamente a quanto si aspettava in un primo tempo la comunita’ scientifica, non aumentano. Questo il contenuto di una relazione che sara’ illustrata nel corso del convegno nazionale sui centri diurni di Alzheimer in programma a Pistoia il 15 e 16 maggio prossimi. “L’ondata di casi attesi non c’e’ stata – spiega Enrico Mosello, ricercatore dell’Universita’ di Firenze -, almeno negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Svezia”. “Anzi – precisa – gli ultraottantenni con demenza sono diminuiti e il motivo ricorrente lo troviamo in uno studio danese: i novantenni di oggi sono significativamente piu’ autonomi e meno compromessi dal punto di vista cognitivo rispetto a quelli di 20 anni fa”. “Importantissimo – aggiunge Mossello – e’ lo stile di vita: i nostri ottantenni sono piu’ scolarizzati, spesso sono invecchiati facendo attivita’ fisica, con impegni cognitivamente stimolanti e socialmente coinvolgenti. Hanno mantenuto allenati cervello e muscoli – continua -, sopportando quindi meglio i colpi del tempo che passa”. (Fonte: tratto dall'articolo)