La vita non cede mai anche se non può fiorire, dice Carl Rogers.
E la vita in casa per anziani "La vita soffocata tra i piani di lavoro e la routine, tra i bisogni e il cattivo odore, tra i lamenti e le gocce per smorzarli. Anche quella vita non rinuncia ad esistere".
Nelle menti e nei cuori di moltissimi operatori quella vita sta producendo una silente rivoluzione che unisce molti sotto un unico cielo. Il cielo della dignità, della passione, dell'azione che ricerca l'eccellenza, del cuore capace di incontrare un altro cuore. Ma anche un cielo che ha abbandonato le logiche cartesiane e si è arricchito delle suggestioni del campo infinito delle possibilità.
A volte nella semplicità è la vera profondità delle cose. E anche le caleidoscopiche visioni intorno alla demenza, incastonate nelle pagine di questo volume, vogliono essere semplici. Sono visioni e azioni che vogliono ogni giorno scegliere di vedere il bello che c'è dentro una persona affetta da demenza e soprattutto vogliono essere ricche di stupore, perché ogni giorno, ogni ora, nuovi scenari cambiano continuamente senza mai ripetersi. E' questa l'unica strada per creare quel benessere della triade terapeutica (operatori, familiari e malati) così importante e così davvero capace di generare 'cura'.
Quando guardiamo una persona affetta da demenza, se la etichettiamo dentro un assessment geriatrico, ci condanniamo a costruire un modello assistenziale basato solo sui bisogni e spesso incapace di comprendere la persona, le sue paure e i suoi desideri. Se i disturbi del comportamento sono etichettati solo come sintomatologia della demenza, per essi solo la terapia farmacologica sembrerà utile.
Se invece siamo in grado di costruire una équipe che possa guardare alla persona affetta da disorientamento come alla somma delle abilità, risorse e desideri che ella è, e si lasci stupire dalla sua 'presenza' nella quotidianità, si farà strada la magia del caleidoscopio e delle sue colorate visioni. (Fonte: www.maggiolieditore.it)