La Malattia di Alzheimer rappresenta la più frequente patologia neurodegenerativa. La prevalenza della malattia aumenta con l’età e raggiunge il 15-20% nei soggetti di oltre 80 anni. Secondo le stime ogni anno vengono diagnosticati 7,7 milioni di nuovi casi (in pratica un nuovo caso ogni 3 secondi) e la sopravvivenza media dalla diagnosi è di oltre 10 anni. Oggi non esistono farmaci in grado di fermare o far regredire la malattia che sta diventando una vera e propria emergenza, per rispondere alla quale, il 6 dicembre scorso, è stato presentato al Ministero delle Salute il progetto Interceptor. Si tratta di uno studio osservazionale che coinvolgerà 400 pazienti con lievi deficit cognitivi, di età compresa tra 50 e 85 anni distribuiti in 5 centri italiani specializzati nella diagnosi e nella cura della demenza di Alzheimer. Nello studio saranno valutati 7 marcatori (selezionati sulla base dell’evidenza scientifica ad oggi disponibile), al fine di stabilire quali siano i più adatti a predire la conversione del declino cognitivo da lieve a grave. I pazienti saranno monitorati per 3 anni. L’obiettivo finale è quello di essere pronti a fare uno screening su base nazionale della popolazione di pazienti a rischio di evoluzione verso l’Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)