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Redazione

Alzheimer, il rischio si può prevedere

Corriere dello sport stadio, 11-07-2016, p.20

Individuare il rischio genetico di ammalarsi di Alzheimer in persone giovani e sane, molto prima della comparsa dei sintomi, addirittura già all'età di 18 anni. E' quanto è riuscito ad un team di ricercatori del Massachusetts General Hospital di Charleston, negli Stati Uniti. "La fase dell'Alzheimer che precede i sintomi sembra duri oltre un decennio", ha spiegato Elisabeth C. Mormino, una delle autrici dello studio pubblicato sulla rivista Neurology. "Diversi studi clinici stanno verificando se le terapie possono rallentare il declino della memoria e del pensiero nelle persone a rischio, prima che appaiono i sintomi". Per farlo, i ricercatori hanno calcolato un punteggio di rischio poligenico (che indica se una persona ha diverse vairianti  genetiche considerate caratteristiche della malattia) in 166 persone affette da demenza e 1.026 senza. Ne è emerso che ogni aumento del punteggio di rischio genetico era associato a un aumento del rischio di progressione della malattia, ma anche un ippocampo più piccolo. "Obbiettivo della ricerca è aiutare i medici a identificare meglio le persone a rischio in modo che i futuri trattamenti preventivi possano essere adottati il prima possibile", ha concluso la ricercatrice.

(Sintesi redatta da: Vincenzo D'Amuri)

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Autore (Cognome Nome)Redazione
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine20
LinguaItaliano
OriginaleNo
Destinatari
  • Studenti e ricercatori
  • Persone anziane
Data dell'articolo2016-07-11
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteCorriere dello sport Stadio
Subtitolo in stampaCorriere dello sport stadio, 11-07-2016, p.20
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Vincenzo D'Amuri)
Volume
Approfondimenti
Redazione
Parole chiave: Malattia di Alzheimer Ricerca