In Italia, le persone colpite dalla demenza sono più di un milione e duecento mila, ognuna di esse coinvolge altrettante famiglie e farmaci capaci di portare alla guarigione non ce ne sono. Molto si può fare nella fase che precede l’aggravarsi della malattia affinché in questo periodo la vita sia dignitosa e carica di sentimenti da provare e comprendere.
Sono varie le tecniche e le terapie che si applicano in caso di insorgenza dei segni premonitori.
Una di queste è “il vaso dei ricordi” che in Italia, la Fondazione Alzheimer, sta sperimentando in alcuni centri sulla scia di esperienze internazionali pregresse riuscite.
Il “vaso dei ricordi” contiene oggetti legati alla vita dei protagonisti che seguono la terapia: un guanto del matrimonio, un anello di fidanzamento, altre cose del genere legate a momenti forti dell’esistenza. Sono questi oggetti i veicoli di segni, gesti e sentimenti che i partecipanti al progetto mettono in gioco, insieme alla loro capacità di ricordare.
(Fonte: tratto dall'articolo)