Gli occhiali sperimentali della ditta giapponese Meme che permettono di “leggere” il rischio di ammalarsi di Alzheimer sono arrivati per essere testati anche a Torino. Grazie ad un giroscopio e ad un accelerometro registrano il grado di equilibrio del soggetto nello spazio mentre sulle stanghette altri sensori registrano i movimenti oculari. Un’altra possibilità di individuare l’Alzheimer è data da giochi per la memoria che, inseriti sullo smartphone, misurano la capacità di risolvere problemi più o meno complessi:i dati raccolti vengono poi inviati a un sistema che ne riconosce eventuali peggioramenti nel tempo. Torino, con il Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute e dell’Università è capofila del progetto My Active and Healthy Ageing che insieme a diversi altri partner nel mondo recluteranno 600 pazienti (80 all’ospedale Molinette) per valutare con questi strumenti il rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo. Se si individua la popolazione a rischio infatti, si può intervenire correggendone gli stili di vita: attività fisica, interazioni sociali e giochi cognitivi. I soggetti saranno per metà solo monitorati, mentre l’altra metà subirà interventi di stimolazione motoria, psicologica, cognitiva e sociale. Infine sarà misurata anche la qualità del sonno con all’applicazione al materasso di bande della ditta tedesca Medisana.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)