Mentre alcuni colossi farmaceutici hanno deciso di non finanziare più il settore della ricerca sull'Alzheimer, ce ne sono molti altri che non hanno gettato la spugna. Come la Biogen, Eli Lilly, Roche e altre, tutte impegnate in sperimentazioni di farmaci che si spera riescano a bloccare la formazione delle placche amiloidi, una delle cause note dell'Alzheimer. Secondo la Biogen i primi risultati sono attesi non prima del 2019, più tardi per le altre società.
Mario Melazzini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco afferma :"Potremmo assistere nei prossimi 5 anni all'arrivo sul mercato di molecole capaci di modificare il naturale decorso della malattia. La soluzione potrebbe arrivare addirittura da piccole società che si occupano di biotecnologia".
Aggiunge lo scienziato Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus: "Vi sono dei farmaci cellulari o meglio cellule usate come veri e propri farmaci, in grado di leggere il sistema danneggiato e intervenire con migliaia di strumenti diversi a sua disposizione per lenire, riparare e guarire".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)