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Daloiso Viviana

Alzheimer, l’assistenza non c’è

Avvenire, 25-02-2016, p.A12

E’ molto carente la rete di assistenza per l’Alzheimer con le famiglie sempre più lasciate sole. I dati sono di circa 600.000 pazienti in Italia.«A contare i casi non pensiamo noi, prendiamo questi numeri così come ci vengono offerti», spiega Patrizia Spadin, presidente dell’Associazione italiana malati di Alzheimer (Aima) che li ha esaminati il 24 febbraio con il Censis.Rispetto al 2006 (anno dell’ultimo studio) il ruolo dei centri pubblici dedicati, gli Uva (Unità di valutazione Alzheimer) si è ridimensionato. Da quasi 7 su 10 pazienti che vi si rivolgevano dieci anni fa, oggi lo fa soltanto il 56%, il ricorso ai centri diurni dal 24% è passato al 12%, i ricoveri dal 18% al 12%, l’assistenza domiciliare dal 18% al 12%. «Questo da un lato è riconducibile alla crisi economica degli ultimi anni, di cui le famiglie con malati di Alzheimer sono state doppiamente vittime», chiarisce Spadin. Il vero problema è la mancanza di risorse specifiche destinate alle Regioni che rende impossibile creare un percorso assistenziale completo, capace di accompagnare le famiglie. Fanno eccezione Emilia Romagna e Toscana e qualche altro tentativo, la maggior parte del territorio resta scoperto di servizi. Infatti alla Linea Verde dell’Aima, centralino di “pronto intervento” dedicato alle famiglie arrivano 30 o 40 chiamate al giorno per chiedere aiuto su come comportarsi con il malato. Inoltre in Italia la diagnosi della malattia è tardiva: e se dieci anni fa richiedeva mediamente 2,6 anni, oggi ce ne vuole 1,8: poco di meno. L’età media dei malati è salita dai 73 anni del 2006 ai 79 di oggi ma anche l’età dei cosiddetti caregiver s’è alzata dai 54 ai 59, con un peggioramento generale dello stile di vita. In particolare tra le donne di cui l’80,3% accusa stanchezza, il 63,2% non dorme a sufficienza, il 45,3% afferma di soffrire di depressione, il 26,1% si ammala spesso. E’ scesa anche la percentuale di chi ha la badante, il 38% delle famiglie: meno del 2006 (erano 4 famiglie su 10). Impressionante l’impatto economico: il costo medio annuo per paziente (sono calcolati sia i costi familiari che quelli a carico del Servizio sanitario nazionale) è pari a 70.587 euro. Di cui il 73% afferisce a costi indiretti, tra cui spiccano gli oneri di assistenza che pesano sui caregiver.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)Daloiso Viviana
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
PagineA12
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-02-25
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 25-02-2016, p.A12
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
Daloiso Viviana
Parole chiave: Assistente familiare, badante Caregiver caregiving Dati statistici Malattia di Alzheimer