Montessori incontra Alzheimer ( M<> A) è un nuovo progetto di social innovation, in sperimentazione in diverse città italiane, che riporta il famoso approccio pedagogico nato per i bambini declinato per gli anziani con demenza. Nel 2013 è iniziato nell’ospedale di Biella, in collaborazione con l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer dove un’aula del diurnato del reparto di geriatria è stata trasformata in uno spazio protetto, domestico e accoglione dove far incontrare i lungodegenti con i propri familiari senza sentirsi in un ospedale. L’ambiente è stato reso protesico, (cioè che aiuta a sviluppare autonomia attraverso l’uso di materiali specifici), con strumenti per focalizzare l’attenzione, per esempio, su un singolo aspetto dell’oggetto ( il colore, il suono che produce,ecc…), così da riuscire a mantenere l’ordine e a organizzare i pensieri attraverso la manualità e le sequenze dei gesti. Si è cercato quindi di favorire la concentrazione sulle abilità che ancora si possiedono, per allenare le capacità che altrimenti rischiano di assopirsi. Maria Montessori, sapeva che per arrivare al proprio benessere, è essenziale la soddisfazione che si trova nella concentrazione, cosa che vale sia per i bambini che per gli anziani con demenza. Quindi lo stimolo dell’interesse verso i materiali è il primo passo verso la concentrazione. Ad esempio l’Associazione italiana malattie di Alzheimer ha realizzato con la Fondazione Asphi, un lettore di 45 giri con delle schede che raffigurano cantanti e canzoni; con un sensore il malato può scegliere di sentire la musica con un oggetto del suo passato che conosce bene. Il progetto pilota si sta estendendo anche in altre strutture residenziali, a Biella e a Bologna e se ne sta verificando la validità. Per ora sembrano esserci ricadute molto positive di questo tipo di approccio col paziente, anche perché viene così rinforzata l’idea che il malato di Alzheimer è un individuo fragile, che ha che ha bisogno di un ambiente adatto per poter sviluppare, o mantenere, la sua autonomia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)