Da metà del 2017, ha fatto sapere il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, saranno autorizzate due nuove molecole per combattere l'Alzheimer. «L'impatto di queste molecole sarà fortissimo - commenta il ministro - Anche se questi farmaci non guariscono tenderanno, comunque, a limitare gli effetti degenerativi. Si tratta di sostanze che non potranno essere somministrate a chiunque. Hanno effetti collaterali e vanno presi solo ad uno stadio iniziale della malattia. Non quando è già conclamata». Ciò comporterà, per i centri che effettuano le valutazioni per identificare l’Alzheimer, il cambio degli screening. «Verificare i segni anche a 55 anni - aggiunge il ministro - coinvolgendo gli specialisti di medicina generale, i geriatri e i neurologi. Che ci permettano di reclutare i pazienti e poi di verificare a quali è possibile dare questi nuovi farmaci». Oggi per arrivare alla diagnosi il tempo medio è ancora molto alto, circa 1,8 anni. Una ricerca Censis-Aima (Associazione italiana malati Alzheimer) ha rilevato che malati e chi li assiste invecchiano insieme.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)