Uno studio della prestigiosa Boston University School of Medicine ha dimostrato che chi sogna molto, abbassa le probabilità di ammalarsi di demenza, tra le quali la malattia di Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Neurology e presentata all’Alzheimer’s Association International Conference a Londra. Responsabile di questo beneficio è la fase REM(Rapid Eye Movement) che si caratterizza per movimenti oculari ritmici. È questa la fase in cui i sogni sono più intensi, in cui c’è un’aumentata attività del cervello, la temperatura corporea si alza e il respiro si fa più veloce. Chi vi trascorre minor parte del proprio riposo ha un aumentato rischio di sviluppare demenza. I ricercatori americani hanno preso in esame i dati del Framingham Heart Study (FHS) di 321 persone con più di 60 anni osservando la qualità del loro sonno per 12 anni, con l’obiettivo di verificare se la quantità dei sogni potesse o meno influire sullo sviluppo di una forma di demenza senile. La scoperta dell'università americana rileva che la riduzione del sonno in fase REM è associata a un aumento del 9% del rischio di demenza generale e un aumento dell’8% del rischio di demenza legata alla malattia di Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)