Partendo dall’osservazione che nei tessuti cerebrali di pazienti deceduti con Alzheimer vi è un eccesso di cellule immunitarie della microglia e che più la malattia è in stato avanzato, maggiore è l’eccesso numerico della microglia, un gruppo di scienziati della University of Southampton ha condotto esperimenti su animali che confermano come bloccando l’eccesso di cellule immunitarie che si accumulano nel cervello e i conseguenti processi infiammatori, è possibile rallentare la progressione della malattia e conseguire una riduzione dei sintomi tipici della demenza, tra cui perdita di memoria e disturbi comportamentali. Sviluppare una molecola che inibisca l'aumento delle cellule responsabili dei processi infiammatori nel cervello, sarà il primo passo per poter dar vita a test clinici sui pazienti.
(Sintesi redatta da: Laura Rondini)