Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) circa 50 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza, con 10 milioni di nuove diagnosi ogni anno.
La malattia di Alzheimer è la forma di demenza più comune e si stima costituisca il 60-70% dei casi. Un quadro che da decenni preoccupa gli esperti di salute pubblica che prevedevano un aumento di questa condizione di pari passo con l’invecchiamento della popolazione, soprattutto in Occidente.
Eppure alcune recenti ricerche hanno evidenziato come il trend non sia così marcato, forse per via dell’adozione di misure preventive e del miglioramento dello stile di vita.
L’idea generale, comunque, è quella di cercare di mantenersi in salute il più a lungo possibile facendo attenzione al proprio stile di vita. Così bisognerebbe, per esempio, adottare misure per prevenire diabete, ipertensione, eccesso di colesterolo cattivo, evitare traumi cranici, controllare lo stress e trattare la depressione.
Particolare importanza, poi, viene data al ruolo dell’istruzione nella prima infanzia, che dovrebbe formare le capacità cognitive – capacità che dovrebbero essere stimolate, allenate, per tutta la vita attraverso attività come la lettura.Rilevanti, anche se le prove sarebbero un po’ più deboli, l‘esercizio fisico e il sonno che dovrebbe essere sufficiente e di buona qualità, un peso corporeo nella norma, la buona salute cardiaca e la presenza di vitamina C nella dieta.
Evitare il fumo fa bene anche in questo caso.Non ci sono invece evidenze di efficacia preventiva per due trattamenti farmacologici che si ritiene possano aumentare la comunicazione tra le cellule nervose, ossia la terapia sostitutiva con estrogeni e l’assunzione di inibitori dell’acetilcolinesterasi. Questi pertanto sono sconsigliati dagli autori.
(Fonte: tratto dall'articolo)