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De Francia Silvia

Alzheimer, donne più colpite ma trascurate da ricerca e medicina

www.repubblica.it, 18-11-2022

Il congresso "L'Alzheimer preferisce il rosa: viaggio attraverso una patologia declinata al femminile", organizzato all'ospedale San Luigi di Orbassano (TO) si interroga sulla maggiore rilevanza dell’Alzheimer nel genere femminile. I motivi per cui l'Alzheimer colpisce maggiormente le donne sono molteplici: dalla biologia al contesto sociale in cui si vive. Tra i fattori di rischio biologici, per le donne, contano il numero di gravidanze avute, l'ipertensione, la menopausa precoce. Gli estrogeni potenziano i neuroni, le sinapsi ed il cuore: in menopausa le donne diventano infatti più vulnerabili a molte malattie.

 L'età, mediamente superiore, inoltre, nella popolazione femminile, rende conto di un maggior declino cognitivo nelle donne. Ancora, la presenza di mutazione a carico del gene APOE-e4, situato sul cromosoma 19: tra i portatori di questa mutazione le donne sono a maggior rischio di sviluppare la patologia. Infine, la depressione: le aree cerebrali deputate alla memoria ed all'umore occupano siti vicini. E la depressione è maggiormente presente nella popolazione femminile. In altre parole, donne depresse possono più facilmente ricevere diagnosi di Alzheimer.

 Quando, per altro, la ricevono in tempo. La letteratura scientifica evidenzia come le donne, a parità di gravità di malattia, mostrino, rispetto agli uomini, una performance migliore nel superamento dei test, sfuggendo ad una diagnosi di tipo precoce. Senza contare che, una volta diagnosticata la malattia ed intrapreso un iter terapeutico, gli stessi farmaci somministrati contro l'Alzheimer a uomini e donne, dagli antipsicotici ai modulatori neuronali, possono dare diversi esiti di terapia.

E, poi, tutto il carico sociale. Le donne nel mondo sono mediamente meno istruite degli uomini e, per diversi motivi, hanno un lavoro meno stimolante, quando ce l'hanno. Ecco, allora, che le giovani donne, dall'Afghanistan al Sudamerica, dovrebbero pretendere di andare a scuola e di poter lavorare secondo le proprie aspirazioni: non sarebbe altro che equità sociale con significato clinico.Contano moltissimo dunque, nella partita dell'Alzheimer a sfavore delle donne, la biologia e i dettami sociali, ma non solo. Le donne che curano le malattie della famiglia, dai figli disabili ai genitori anziani malati, prestando assistenza quotidiana per anni, sono più esposte, invecchiando, al declino cognitivo.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)De Francia Silvia
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-11-18
Numero
Fontewww.repubblica.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.repubblica.it/salute/2022/11/18/news/alzheimer_incidenza_donne-374959005/
Subtitolo in stampawww.repubblica.it, 18-11-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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De Francia Silvia
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Parole chiave: Donna Malattia di Alzheimer