L'Alzheimer è la forma più comune di demenza senile e comporta serie difficoltà nel compiere gli atti della vita quotidiana. La malattia influisce sulla memoria e sulle funzioni cognitive e colpisce circa il 5% degli over 60 . In Italia si stimano circa 500.000 ammalati. Da una ricerca americana (Università di Louisville-Kentucky) emerge una correlazione tra l'Alzheimer e la presenza del batterio della parodontite cronica nel cervello. Lo studio, pubblicato su Science Advanced, ha dimostrato che l'infezione orale da Porphyromonasgingivalis può colonizzare il cervello dei topi e aumentare produzione di beta-amiloide (componente associata alla demenza senile). Gli enzimi tossici del batterio ( gingipaine)sono stati ritrovati nei pazienti affetti da Alzheimer. Gli scienziati hanno bloccato la neurotossicità legata al batterio con una serie di terapie molecolari che hanno ridotto o azzerato alcune molecole ( COR388 e AB42) all’origine della neuro infiammazione e proteggendo i neuroni dell’ippocampo. Per gli scienziati si è avviato un ambito di terapie molecolari che potrebbe modificare il decorso della malattia.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)