Sono vent’anni che non esce una nuova terapia per l’Alzheimer. In tutto il mondo, sono tantissimi i centri di ricerca che partono da diverse ipotesi, punti di vista, precedenti risultati per dare l’assalto alla fin qui imprendibile malattia che devasta la mente. Si sa che le cause sono di due tipi: genetiche e ambientali. Le prime non sono modificabili, le altre sì: in gran parte, almeno. Ed è su questo punto - riguardante la prevenzione - che uno studio cinese ha cercato di stabilire precisi fattori di rischio. Risultato? Diciannove elementi, dieci dei quali supportati da una forte evidenza scientifica. È da qui, secondo gli esperti che hanno racchiuso queste indicazioni in uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, che occorre partire per suggerire i comportamenti da adottare per ridurre le probabilità di sviluppare la più comune forma di malattia neurodegenerativa.
Dopo un’ampia e rigorosa cernita degli studi già disponibili, gli scienziati di Fudan si sono concentrati su 395 ricerche, con l’obbiettivo di individuare le leve più efficaci per prevenire la malattia di Alzheimer. È così venuto fuori - da un’indagine osservazionale, che come tale non indica un (necessario) rapporto di causa-effetto - un compendio utile da condividere con la società civile. I primi dieci fattori di rischio supportati dalla più solida evidenza scientifica suggeriscono come antidoti una vita mentalmente attiva (attraverso la lettura e lo studio), la prevenzione del diabete, dell’ipertensione, della depressione e dei traumi alla testa e la gestione dello stress. L’istruzione, secondo i ricercatori cinesi, potrebbe lasciare il segno fin dall’infanzia. Da qui - come ulteriore elemento - l’importanza della scolarizzazione e del prevenire l’abbandono scolastico (scopri i progetti per la scuola offerti da Fondazione Umberto Veronesi). Gli altri elementi «forti» nell’ostacolare il morbo scoperto (1906) dallo psichiatra tedesco che gli ha dato il nome annoverano un regolare esercizio fisico, il mantenimento del peso forma che aiuta anche a preservare una buona salute cardiovascolare anche in età avanzata, non fumare, dedicare il giusto tempo al sonno e prevedere un adeguato apporto di vitamina C nella dieta. I ricercatori cinesi evidenziano anche l’opportunità di evitare (ove possibile, a scopo precauzionale) il ricorso alla terapia ormonale sostitutiva (dopo la menopausa) e l’uso degli inibitori dell’acetilcolinesterasi (usati per la cura della miastenia gravis e nelle forme lievi e moderate di Alzheimer).
(Fonte: tratto dall'articolo)