In Italia il numero totale stimato delle persone con demenza è di circa 1.100.000, di cui oltre la metà con malattia di Alzheimer. Un’emergenza sanitaria che colpisce milioni di persone nel mondo, privandole dei loro ricordi, della loro indipendenza e della possibilità di invecchiare con dignità, con ingenti costi per le famiglie.
Il costo dell’Alzheimer in Italia, nel 2018, è stato stimato pari a 15,6 miliardi di euro e si valuta che l’80% (12,3 miliardi) del costo totale sia a carico delle famiglie e dei caregiver.
La Società Italiana di Neurologia (SIN) insieme a Biogen, azienda biotech focalizzata sulla ricerca e sviluppo di innovazioni terapeutiche nell’area delle neuroscienze, hanno presentato la prima piattaforma di tele-neuropsicologia per la malattia di Alzheimer. Nei prossimi mesi la piattaforma sarà utilizzata e validata nell’ambito di un progetto pilota, che coinvolgerà sette centri specializzati in diverse Regioni italiane.
Questa tecnologia permetterà di effettuare test neuropsicologici digitalizzati, somministrati tramite tablet direttamente a casa dei pazienti con malattia di Alzheimer e altre forme di demenza, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio dei pazienti, ma anche di favorire l’identificazione delle persone a rischio di sviluppare la malattia. Il tutto grazie all’utilizzo di uno schermo touch che consente la presentazione degli stimoli visivi e verbali e la registrazione delle risposte vocali, motorie e di disegno dei pazienti.
Il progetto è nato nel 2020 da un tavolo di lavoro congiunto che ha coinvolto la SIN, la Sindem e la SINP, finalizzato ad analizzare le potenzialità della tele-neuropsicologia, come spiega anche Gioacchino Tedeschi, Presidente della SIN: “La tele-neuropsicologia è un’area di ricerca di grande interesse e in costante sviluppo, che durante la pandemia ha visto un’accelerazione della richiesta di strumenti e servizi a supporto della pratica clinica".
“Mi auguro – continua Tedeschi – che questo progetto pilota possa generare evidenze a sostegno di una introduzione più sistematica della tele-neuropsicologia nei percorsi di diagnosi e trattamento della malattia di Alzheimer e altre forme di demenza, favorendo la creazione di nuovi approcci funzionali anche all’individuazione sempre più precoce della malattia”.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)