“L’Atelier Alzheimer ha una missione del tutto innovativa:”, spiega la direttrice Gaia Guidotti, “Si tratta di aiutare i malati a recuperare se stessi: linguaggio, memoria, percezione del corpo, socialità, dunque la propria identità. E’ un progetto sperimentale, ormai ben rodato, finanziato dalla Regione Toscana in collaborazione con la ASL e coordinato dall’Ambulatorio per i Disturbi Cognitivi”. Si tratta del metodo definito ‘stimolazione neurocognitiva’ che riproduce un programma terapeutico, sperimentato con successo in Inghilterra, basato appunto sul recupero di linguaggio, memoria e attenzione, sulla riappropriazione della percezione del proprio corpo e sulla socializzazione all’interno di un gruppo sottraendo i malati all’isolamento. Tre le sedi prescelte: due a Firenze città (Centro anziani ‘Età Libera’ e RSA ‘Il giglio’), uno a Bagno a Ripoli - Fi - (Centro anziani ‘Meoste’). Ognuno ospita due volte alla settimana, sempre gratuitamente, un massimo di 15 pazienti. Saranno 20 operatori specializzati a dare sostegno psicologico anche ai famigliari per gestire al meglio il congiunto e se stessi.
(Fonte: tratto dall'articolo)