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Mercuriali Maicol

Alzheimer, la finta fermata del bus che stimola i ricordi

www.italiaoggi.it, 26-10-2023

In Svezia da quattro anni è stata ricreata una fermata dove il bus non passerà mai, in un corridoio della struttura sanitaria di Södertälje, a ovest di Stoccolma, dove sono assistite persone affette da demenza senile. Alcuni anziani chiedono di tornare a casa ed è allora che entra in gioco la fermata del bus. C'è la panchina, la tettoia, la luce al neon, la mappa della città e il cartello con il logo dell'azienda di trasporti della capitale svedese e annessi gli orari delle corse dei bus.

«Le persone affette da Alzheimer spesso provano una forma di preoccupazione, vogliono tornare a casa», ha spiegato all'Agenzia France Presse l'ideatrice dell'iniziativa, Caroline Wahlberg, «c'è chi fa le valigie e va ad aspettare il bus alla fermata. Una paziente ci andava ogni giorno: chiedeva che i suoi genitori venissero a prenderla. Si sedeva sulla panchina, aspettava e parlava: questo la calmava e la rendeva felice».

Esperienze come queste sono adottate in diverse strutture di questo tipo in giro per il mondo: forniscono ai pazienti un luogo di riferimento, familiare e sicuro. Nella clinica svedese la fermata immaginaria è un elemento integrato nella cura dei pazienti e produce cambiamenti positivi. Ha detto l'infermiera Louise Bass: «Tutti hanno già preso l'autobus, e quando vedono il cartello lo riconoscono. Se ci si siede con loro sulla panchina, e gli si parla poi dimenticano che volevano uscire: questo aiuta davvero». Uno stimolo utile anche per risvegliare i loro ricordi, ha spiegato Rebecka Gabrielsson, direttrice di alcune case di riposo.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Mercuriali Maicol
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-10-26
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Fontewww.italiaoggi.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.italiaoggi.it/news/alzheimer-la-finta-fermata-del-bus-che-stimola-i-ricordi-2616473
Subtitolo in stampawww.italiaoggi.it, 26-10-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Buone pratiche Malattia di Alzheimer