In Svezia da quattro anni è stata ricreata una fermata dove il bus non passerà mai, in un corridoio della struttura sanitaria di Södertälje, a ovest di Stoccolma, dove sono assistite persone affette da demenza senile. Alcuni anziani chiedono di tornare a casa ed è allora che entra in gioco la fermata del bus. C'è la panchina, la tettoia, la luce al neon, la mappa della città e il cartello con il logo dell'azienda di trasporti della capitale svedese e annessi gli orari delle corse dei bus.
«Le persone affette da Alzheimer spesso provano una forma di preoccupazione, vogliono tornare a casa», ha spiegato all'Agenzia France Presse l'ideatrice dell'iniziativa, Caroline Wahlberg, «c'è chi fa le valigie e va ad aspettare il bus alla fermata. Una paziente ci andava ogni giorno: chiedeva che i suoi genitori venissero a prenderla. Si sedeva sulla panchina, aspettava e parlava: questo la calmava e la rendeva felice».
Esperienze come queste sono adottate in diverse strutture di questo tipo in giro per il mondo: forniscono ai pazienti un luogo di riferimento, familiare e sicuro. Nella clinica svedese la fermata immaginaria è un elemento integrato nella cura dei pazienti e produce cambiamenti positivi. Ha detto l'infermiera Louise Bass: «Tutti hanno già preso l'autobus, e quando vedono il cartello lo riconoscono. Se ci si siede con loro sulla panchina, e gli si parla poi dimenticano che volevano uscire: questo aiuta davvero». Uno stimolo utile anche per risvegliare i loro ricordi, ha spiegato Rebecka Gabrielsson, direttrice di alcune case di riposo.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)