Uno studio pubblicato sulla rivista Cells da un team del Centro Dino Ferrari, del Policlinico e dell'Università Statale di Milano ha scoperti i 'messaggi in bottiglia' rilasciati nel circolo sanguigno dai neuroni colpiti da Alzheimer.
Racchiusi in piccole vescicole di membrana, sono dei filamenti di Rna specifici della malattia che potrebbero aprire la strada a nuovi test del sangue per la diagnosi precoce.
Le vescicole extracellulari sono delle microscopiche navette usate nella comunicazione tra cellule. Il loro rilascio, spiegano i ricercatori, "avviene sia in condizioni normali sia in condizioni patologiche, conferendo a queste microscopiche vescicole un'enorme potenzialità come strumento diagnostico, ma anche terapeutico. Essendo prodotte da tutti i tipi di cellule, le vescicole si ritrovano in tutti i fluidi biologici. Inoltre, una volta prodotte, presentano sulla loro superficie dei marcatori specifici, delle 'etichette' molecolari che ne identificano la provenienza".
La ricerca è riuscita a isolare e caratterizzare le vescicole rilasciate dai neuroni, studiando i microRna contenuti al loro interno: ne sono stati così identificati alcuni che si ritrovano solo ed esclusivamente nella frazione di vescicole derivate dai neuroni e che risultano maggiormente espresse nei malati. Questa 'firma molecolare' potrebbe contribuire all'identificazione di nuovi marcatori periferici per diagnosticare l'Alzheimer con un semplice esame del sangue.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)