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Indagine Italia Longeva. Tra il 2011 e il 2021 aumentati dal 26 al 40% gli italiani in condizioni di fragilità lieve, moderata o severa

www.quotidianosanita.it, 11-07-2023

L’Indagine di Italia Longeva “Trend di fragilità e Long-term care in Italia” che ha realizzato una misurazione su larga scala della fragilità nella popolazione over-50, prendendo in esame oltre 8 milioni di cartelle cliniche di pazienti in carico ai medici di medicina generale tra il 2011 e il 2021 valutati attraverso l’Indice di fragilità, è il primo studio in Italia, e tra i primi in Europa, effettuato su trend di fragilità così protratti e in una popolazione tanto ampia.

In Italia tra il 2011 e il 2021, gli italiani sopra i cinquant’anni con fragilità lieve, moderata o severa sono passati dal 26% al 40% (oltre 11 milioni di persone), con un trend di crescita costante. A preoccupare è, in particolare, l’espansione della prevalenza di fragilità severa che si è più che raddoppiata (dall’1,4% al 3,7%), arrivando a interessare oltre 1 milione di over-50, soprattutto ultrasettantenni. Gli anziani affetti da fragilità severa vanno maggiormente incontro a disabilità grave e ospedalizzazioni ricorrenti, e presentano un rischio relativo di morte a un anno di 35 volte superiore rispetto a quello della popolazione senza fragilità.

In crescita anche il numero di over-50 con fragilità moderata, oltre 2,5 milioni di italiani, anche in questo caso in prevalenza ultrasettantenni. Tuttavia, all’espansione della fragilità dell’ultimo decennio il sistema non ha risposto con altrettanta espansione dei servizi di assistenza domiciliare e delle cure residenziali che, sebbene in lieve crescita, sono rimasti sottopotenziati rispetto ai bisogni degli anziani, in particolar modo nelle regioni del Sud Italia. La mappa della fragilità nelle diverse regioni d’Italia evidenzia, nel periodo 2011-2021, un aumento generale della prevalenza di fragilità moderata-severa, che segue un gradiente via via crescente da Nord a Sud.

La Campania è la regione con più alta prevalenza di fragilità (in media del 15,3%), seguita da Sicilia (13,9%), Puglia (12,9%), Calabria (12,6%) e Umbria (12,3%). Al contrario, dati di prevalenza più bassi si registrano in Valle D’Aosta (7%) e Piemonte (7,8%). Poiché è proprio dalla presenza di fragilità severa che presumibilmente scaturisce il bisogno di cure domiciliari o residenziali, l’indagine di Italia Longeva ha analizzato anche il rapporto tra il tasso di fragilità negli over-65, l’offerta regionale di posti letto nelle residenze socioassistenziali (RSA) e i servizi di assistenza domiciliare (ADI).

Il quadro che emerge è eterogeneo: sono le regioni del Nord (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) insieme a Marche e Toscana ad offrire servizi di ADI o RSA proporzionati al numero di anziani con fragilità severa residenti nella stessa regione. I dati mostrano un aumento progressivo degli anziani che hanno beneficiato di questi servizi tra il 2014 e il 2022, sebbene l’incremento sia moderato e con una forte variabilità regionale dell’offerta. Se nel 2014 è stato assistito in ADI l’1,9% degli over-65 residenti in Italia (poco più di 250.000 anziani), nel 2022 è stato interessato il 3,27% degli ultrasessantacinquenni (circa 460.000 individui). Un trend positivo si è registrato anche per il numero di anziani accolti nelle RSA che è passato dal 2,17% degli over-65 nel 2017 (poco più di 296.000 persone) al 2,58% nel 2022 (oltre 360.000 anziani).

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2023-07-11
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Fontewww.quotidianosanita.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=115443
Subtitolo in stampawww.quotidianosanita.it, 11-07-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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