La malattia di Alzheimer può essere individuata quando ancora non si sono manifestati i primi sintomi, nella sua fase silenziosa quando i danni potrebbero essere reversibili. La notizia arriva dalla Francia, dove una equipe di ricercatori utilizzando dei ratti, nei quali viene inoculato direttamente nel cervello il gene umano dei malati di Alzheimer, possono arrivare a diagnosticare la malattia tra 40-45 anni prima che si manifesti.
In anticipo, dunque su quanto avviene oggi, quando l'età media dei pazienti cui viene scoperto l'Alzheimer è di circa 65-70 anni. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Cerebral Cortex. In sostanza il gene del malato inoculato nel cervello del ratto va a produrre in due mesi la proteina beta-amiloide, che è uno degli elementi rivelatori della malattia.
In questo modo si ottengono le caratteristiche patologiche comparabili a quelle di un paziente umano ma in tempi più ristretti.
Certamente sarà necessario sottoporre il tutto a verifiche più approfondite
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)