Le indagini di Istat e Censis evidenziano come siano milioni gli anziani che vivono una longevità attiva, prendendosi cura dei nipoti o facendo volontariato, o anche andando in piscina o in palestra. Enzo Costa, presidente di Auser, Associazione per l’invecchiamento attivo, ricorda che nelle storie raccolte nel volume “Il saper fare - Viaggio nell’Italia della solidarietà” pubblicato l’anno passato, ci sono tante buone pratiche che possono essere prese ad esempio e diffuse in tutta Italia. Anche la ricerca dell’università di Cambridge su Ageing&Society ribadisce che le attività di svago e tempo libero aiutano la longevità attiva. Lo studio ha coinvolto un campione di 133 lavoratori vicini alla pensione in tre Paesi: Italia, Inghilterra e Stati Uniti e molti volevano riprendere hobby abbandonati o iniziarne di nuovi quando fossero andati in pensione. Da qui il suggerimento di includere l’attività di svago e tempo libero tra i parametri dell’indice europeo Active Ageing Index, quello che misura la possibilità degli anziani di invecchiare al meglio. In generale si sta pensando ormai a livello istituzionale di adottare un approccio integrato per una longevità sana, e in Italia già undici Regioni sono state riconosciute “siti di riferimento” nel progetto “Partenariato europeo per l’innovazione sull’invecchiamento attivo e in buona salute”.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)