Uno studio pubblicato sulla rivista «The Lancet Neurology» evidenzia i vantaggi che un intervento nutrizionale mirato comporta in termini di stabilizzazione delle performance cognitive e funzionali della vita quotidiana e una riduzione dell’atrofia cerebrale nei malati di Alzheimer. Il cocktail sperimentale sperimentato era composto: acidi grassi omega 3, fosfolipidi, vitamine del gruppo B (B6, B12 e acido folico), vitamine C ed E, selenio, colina e uridina monofosfato.
I risultati dello studio clinico «LipiDiDiet» dimostrano come l’assunzione una volta al giorno di un supporto composto di diversi nutrienti possa diventare un’opportunità per permettere di porre un argine alla sua progressione del processo neurodegenerativo. In questo ambito, quindi, la dieta mediterranea può far evitare, o permette di ritardare, l’insorgenza della malattia di Alzheimer. Cereali integrali, frutta, verdura e pesce azzurro sono le categorie di alimenti che aiutano il cervello a rimanere giovane. Segno che un corretto stile di vita, che contempla anche una regolare attività fisica, gioca un ruolo non secondario nell’insorgenza delle malattie neurodegenerative.
(Fonte: tratto dall'articolo)