Nel 2050 gli anziani in Italia saranno venti milioni, quasi un terzo della popolazione. Il trend dell’invecchiamento ci mette al secondo posto, dopo il Giappone, per velocità e intensità. La nuova longevità ha sovvertito la struttura della famiglia mentre aumenta il numero delle persone non autosufficienti: un milione e seicentomila ultrasessantenni non vivono, sopravvivono. Su di loro si abbattono patologie che la moderna medicina rende croniche: ipertensione, depressione, ictus, infarto, Parkinson, Alzheimer. Il sistema sanitario rischia il collasso: troppi ricoveri, poca medicina sul territorio. La politica parla di “rottamazione”. Servirebbe invece una "riconversione", per rendere attiva (e produttiva) la conquista della longevità. Dal dialogo tra Giangiacomo Schiavi e Carlo Vergani emerge il quadro di una rivoluzione demografica e sociale che rischia di trasformarsi in emergenza. Quali sono infatti le conseguenze e i limiti dell’innalzamento dell’età della vita? Come si può contrastare il decadimento fisico e mentale? Ci sono cure contro le malattie degenerative? Si può ristrutturare il mercato del lavoro senza scontri generazionali? Le risposte sono la nuova agenda per l’età che avanza. (Fonte: www.corriere.it)