Dopo gli orrori della casa di riposo di Parma, con gli anziani non autosufficienti costretti a subire violenze e maltrattamenti di ogni sorta, ora tocca ad una casa protetta di Rimini come racconta un giornale locale, dove sono emerse agghiaccianti angherie ai danni di chi non ha più voce, di chi non può difendersi. A quando e dove il prossimo caso? Quante notizie di questo genere dovremmo ancora leggere? L’Auser –l’associazione per l’invecchiamento attivo sottolinea alle istituzioni la necessità di porre fine a questa sequenza di crimini. Le proposte che avanza sono le seguenti: introduzione di telecamere come deterrente; una legge che introduca un’aggravante consistente per i reati commessi nelle strutture assistenziali (un disegno di legge che aggrava di un terzo la pena per questi reati è fermo da oltre tre anni in Senato) la presenza del volontariato nelle strutture. L’Auser propone inoltre di istituire un Albo nazionale del personale professionalizzato e certificato che opera nelle strutture ed il Garante della Fragilità con competenze su anziani, bambini, disabili. Occorre investire di più nei servizi di aiuto e sostegno alle famiglie che scelgono di assistere un proprio caro a casa. E’ indubbio che invecchiare a casa propria, fra i ricordi di una vita, è la soluzione più auspicabile, ma le famiglie non devono essere lasciate da sole come purtroppo oggi accade. La domiciliarità è una sfida di civiltà che chiama in causa tanti soggetti.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)