Stazione di Assisi. Ore 6 di un qualsiasi mattino. Il bar della stazione non è aperto tutti i giorni a quell’ora. A volte si sente trasmettere la musica dagli altoparlanti posti sui binari. Non sempre.
Sembra non ci siano certezze in questa stazione. Ma è lì che passano gli anni, anni in cui la gioia e la spensieratezza di studiare fuori sede diventa la sicurezza del lavoro che si trova a Roma, a Bologna, a Milano, a Verona.
Non ad Assisi. Sui binari, ad aspettare all’alba l’intercity che ogni giorno da Terni arriva a Milano, gli assisani sono ogni anno di più. Ci sono anche le madri e i padri che li accompagnano, e che vedono le loro tradizioni trasformarsi.
Chi si occuperà della raccolta delle olive quando non ce la faranno più? Chi diventerà consigliere del Calendimaggio? Chi presiederà piazze e chi si occuperà delle frotte di turisti, anche loro, certezza che si affievolisce?
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)