Assenti dalle priorità dell’agenda del governo e dal dibattito pubblico sulle emergenze del Paese, i cittadini con disabilità richiedono con forza il rispetto e l’attuazione concreta dei loro diritti. Questa la denuncia emersa dalla conferenza stampa ANMIC svoltasi a Roma il 25 ottobre. Far applicare le leggi esistenti e avere risorse certe è l’unico modo per avviare una seria programmazione pubblica degli interventi assistenziali in materia di non autosufficienza.
Le proiezioni demografiche per il futuro ci confermano che l’assistenza pubblica, è destinata a implodere. Oltre 3 milioni sono caregiver che oggi convivono e “prestano cure” a familiari affetti da gravi disabilità o da patologie (ictus o demenze) legate ad esempio all’invecchiamento. Si stima siano 9 milioni gli italiani che, conviventi o meno, già suppliscono alla scarsità o assenza dei servizi socio-assistenziali, specie domiciliari, e accudiscono in solitudine nelle loro case i figli minori disabili o i propri anziani. Cosa accadrà quando nel 2050, secondo gli ultimi dati Ocse, l’Italia diventerà fra i paesi con più anziani al mondo? Quando cioè ogni cento abitanti adulti (fra i 20 e i 64 anni) avremo ben 74 persone ultrasessantacinquenni?
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)