Un'indagine nazionale, condotta dal team di Maurizio Bonati, a capo del Dipartimento di Salute pubblica dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, ha evidenziato che sintomi d'ansia e depressione hanno segnato la quarantena di oltre la metà degli italiani, costretti al lockdown nella prima fase dell'emergenza coronavirus. Infatti più del 50% ha riportato un impatto psicologico durante il confinamento a casa, e oltre il 5% di chi ha patito la reclusione ha riferito disturbi seri.
Donne, disoccupati e residenti in abitazioni piccole sono alcune delle categorie che hanno sofferto maggiormente. E zoomando sulla Lombardia, il disagio cresceva più ci si avvicinava a una zona rossa.
L'analisi multivariata dopo gli aggiustamenti ha mostrato che l'intensità dei disturbi era associata al genere (femminile), al primo-secondo livello di istruzione, alla condizione di disoccupato, al vivere in ristrettezze abitative (in una casa di 2 camere o meno), all'aver avuto nuovi problemi di salute e al non essere uscito di casa la settimana precedente.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)