Dei 3 milioni di non autosufficienti in Italia, solo la metà è coperta dai servizi socio-sanitari. Sono i dati del primo rapporto sull’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care che ha fotografato l’urgenza di un esercito di 8 milioni di caregiver. La ricerca nasce dalla collaborazione fra Essity (azienda svedese del settore igiene e salute) e CERGAS SDA Bocconi di Milano. Il rapporto mette in evidenza lo scollamento fra il bisogno di assistenza e di servizi per gli over 65 non autosufficienti e l’offerta di servizi pubblici e privati. Secondo i dati, i tassi di copertura del bisogno per anziani over 65 con limitazioni funzionali sono aumentati, tra il 2013 e il 2015, di pochi punti percentuali (oggi sono intorno al 31%) nonostante la crescita del bisogno potenziale di oltre 66 mila persone. Un caregiver su 5 è anziano e deve farsi carico dell’assistenza con un grado di responsabilità sempre più alto fino a diventare care-manager. Le badanti regolari e irregolari in Italia sono 983.695, con una media di 14,2 badanti ogni 100 cittadini over 75. Tra le strutture residenziali per anziani analizzate nel sondaggio, in quasi la metà dei casi (47%), i servizi offerti prevedono l’utilizzo di innovazioni tecnologiche, ma, solo nel 12% dei casi, queste sono utilizzate nella quotidianità, il 9% è stato introdotto con progetti pilota mentre il 13% è in una fase iniziale di sperimentazione. Le tecnologie utilizzate riguardano principalmente applicazioni e dispositivi mobili, mentre latitano innovazioni tecnologiche più avanzate e di frontiera come la robotica, la stampa 3D e l’intelligenza artificiale.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)