Le intossicazioni alimentari sono un rischio reale per gli anziani. Cibi scaduti, etichette ignorate, alimenti mal scongelati: sono queste le cattive pratiche che espongono gli anziani a questo rischio. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma. Lo studio ha coinvolto circa 200 anziani di età media pari a 74 anni. Secondo i risultati dello studio uno su tre consuma cibi scaduti anche più di una volta al mese, in particolare latte e suoi derivati. La metà dichiara di scongelare i cibi a temperatura ambiente, un vero fattore di rischio intossicazioni per via dei batteri che possono proliferare complici le alte temperature del periodo estivo. La sicurezza alimentare è un aspetto importantissimo per la salute di tutti ma in particolare delle persone anziane. Queste sono una categoria a rischio perché le loro difese immunitarie sono più deboli e perché spesso sono in condizioni fisiche non ottimali, affetti da patologie croniche che li rende più fragili. Ma come si nutrono gli anziani? Sebbene circa il 90% degli intervistati dichiara di consumare ogni giorno frutta e verdura e che solo il 18% mangia pesce raramente, per circa uno su tre l’alimentazione non è equilibrata in particolare a causa di un consumo eccessivo di zuccheri e grassi. Gli anziani sono sufficientemente informati su cibo e alimentazione? Non del tutto: il 40% non prende visione dell’etichetta e solo il 15% si rivolge al medico di base per avere informazioni corrette sulla propria nutrizione. Una percentuale più alta, invece, pari al 35% si rivolge a medici specialisti. Ben il 30% invece si informa attraverso tv, internet e giornali.
(Fonte: tratto dall'articolo)