L'inverno è uno dei periodi dell'anno in cui il ricorso all’emergenza è portato ai massimi livelli dalle malattie stagionali. Per i pazienti anziani riuscire a ridurre il numero di ricoveri significa prevenire i disorientamenti anticamera delle demenze, il rischio di cadute post ricovero e infezioni ospedaliere e in generale il peggioramento delle capacità motorie e della qualità della vita. Ecco perché immaginare percorsi alternativi al ricovero diventa importante un'esigenza molto sentita, sia dalle strutture ospedaliere che soprattutto dagli anziani stessi.
Dall’America arriva un tentativo interessante di diminuire l’incidenza dei ricoveri, che ha prodotto il 33% di ricoveri in meno tra gli anziani.
Il sistema fa leva sulle cosiddette cure geriatriche di transizione, ovvero l’individuazione di percorsi alternativi della presa in carico ospedaliera e del post ricovero grazie ad una rete di protezione per la fascia d’età più vulnerabile. Al momento dell’ingresso in pronto soccorso alcune infermiere specializzate valutano se gli ultrasessantacinquenni che accedono al pronto soccorso presentano alterazioni fisiche o cognitive, se sono in grado di prendersi cura di loro stessi a casa o se presentano condizioni comorbili multiple tali da necessitare di essere avviati direttamente in una RSA.
Quando possibile, inoltre, questi pazienti in “codice d’argento” sono spostati in ambienti più tranquilli e protetti rispetto al normale standard ospedaliero. Infine, dopo essere stati opportunamente valutati e dimessi, i pazienti vengono seguiti attraverso contatti telefonici o con appuntamenti da parte di assistenti sociali.
(Fonte: tratto dall'articolo)