La Regione Piemonte ha approvato la sperimentazione delle “Rsa aperte” grazie anche all’aumento deliberato di 15 milioni in più ogni anno. A partire dai prossimi mesi, fino alla fine del 2018, oltre 2 mila anziani over 65 non autosufficienti potranno usufruire - su loro richiesta o su richiesta delle famiglie - dell’assistenza domiciliare infermieristica garantita. Questa nuova opportunità per le famiglie permette anche di affrontare il problema della lunghezza delle liste di attesa e alla regione dà la possibilità di risparmiare, azzerando i costi della residenzialità. Questa iniziativa si affianca alle altre forme di assistenza domiciliare: l’Adi (per non autosufficienti colpiti da malattie gravi allo stadio terminale) e l’Adp (si sostanzia in visite programmate del medico di famiglia a casa di pazienti non deambulanti e con patologie croniche). La sperimentazione prevede anche per l’assistito la possibilità di trascorrere un periodo all’anno (al massimo di 30 giorni) in una Rsa per dare sollievo a chi lo assiste. L’iniziativa “Rsa aperte” prevede interventi sanitari flessibili (infermiere, fisioterapista, logopedista) e assistenza degli operatori socio-sanitari da parte delle Rsa, tramite loro personale. Questo porterà nuovi posti di lavoro nelle Rsa, la Regione infatti prevede l’assunzione di almeno altre 300 figure professionali inserite nella sperimentazione. I destinatari dell’iniziativa sono anziani «over 65» riconosciuti dall’Unità di valutazione geriatrica che presentano condizioni tali da poter rinviare il ricovero.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)