Un promemoria, un’informazione o anche un libro da leggere in tutta comodità, proiettati sulla parete di una stanza: sono alcune delle applicazioni del sistema Captain per rendere più facile la vita autonoma delle persone anziane. Il progetto triennale da quasi quattro milioni di euro che coinvolge Università di Trento, Azienda provinciale per i servizi sanitari, e le aziende Social it e Nively ha preso il via nei giorni scorsi. Obiettivo finale del progetto Captain è di rendere autonome e motivare le persone anziane che necessitano di cura e assistenza nella propria vita domestica a causa di deficit cognitivi e funzionali legati alle malattie dell’invecchiamento, in stretto legame con chi si prende cura di loro. Funzionerà attraverso le più moderne tecnologie oggi disponibili, come la realtà aumentata proiettata, i sensori 3D e l’analisi non invasiva dello stato fisico ed emotivo, con il ricorso a processi di intelligenza artificiale – per offrire risposte personalizzate e adattate alle varie esigenze e ai comportamenti dell’utente. La novità di Captain è che il suo funzionamento si basa su microproiettori che danno vita ad un assistente virtuale nel posto e nel momento esatto in cui ce n’è bisogno. Captain non modifica l’arredamento delle stanze ma sfrutta le varie superfici (pareti, specchi) come interfacce per proiettare promemoria, istruzioni e informazioni varie. Una ricetta, un’informazione sull’accensione o lo spegnimento di un elettrodomestico, un promemoria sull’igiene personale, una scadenza da non dimenticare o persino un libro da leggere con caratteri grandi proiettato sulla parete del salotto: tanti sono gli impieghi del sistema per rendere più facile la vita autonoma delle persone anziane.
(Fonte: tratto dall'articolo)