Li vedi fermi lungo la strada; il cellulare in alto all’altezza degli occhi tenuto un po’ discosto dal viso, impugnato nel palmo. Alcuni alzano gli occhiali e li poggiano sul capo; altri se li tolgono e gli penzolano dalla mano libera; altri ancora abbassano gli occhiali sul naso e traguardano da sopra le lenti il telefonino. Sono anziani, una parte sempre più cospicua della popolazione italiana, alle prese con il loro telefono portatile. Con l’avanzare dell’età, come si sa, aumenta la presbiopia. Anche l’astigmatismo costituisce un bel problema, per quanto più raro della presbiopia, e tuttavia ben più impegnativo: non si vede bene né da vicino né da lontano. Allora i produttori di cellulari hanno escogitato tastiere con numeri grandi, facili da usare, funzioni minori e visori retroilluminati. Lo smartphone è più difficile da usare per chi soffre di presbiopia, però l’anziano non ci rinuncia, anzi. A colpire sono le pose che le persone della cosiddetta «terza età» assumono sul marciapiede, dentro i supermercati, in fila alla posta, dovunque. Si bloccano di colpo e tutto il loro sforzo si concentra su braccia e capo al fine di guardare bene. L’anziano non fa come il giovane che digita camminando, e rischia di sbattere contro ostacoli improvvisi. Lui più cautamente si ferma e armeggia. Nuovi media, nuovi gesti.
(Fonte: tratto dall'articolo)