Da tempo Francesco Menichetti, primario delle malattie infettive di Pisa, è critico del modo in cui è stata gestita all'inizio la battaglia contro il meningococco C della meningite. Avrebbe voluto essere coinvolto, come altri clinici, nel gruppo che segue l'emergenza meningococco. Anche l'Istituto Superiore di Sanità, già nell'aprile dell'anno scorso, aveva chiesto all'assessorato di avviare l'indagine epidemiologica. Ad essere colpiti sono anche gli anziani, cioè una categoria di persone che si riteneva meno esposta. È il sottotipo St11 il responsabile di quasi tutti i 42 casi registrati in Toscana, 31 l'anno scorso e 11 quest'anno. Solo di recente si è deciso di estendere anche agli over 45 la vaccinazione nell'area fiorentina, la più colpita. Tre degli ultimi decessi hanno riguardato persone di 58, 72 e 75 anni. «Andavano fatte con maggiore tempestività le indagini sui portatori. In quel modo avremmo avuto indicazioni utili per una profilassi più mirata e allargata, ad esempio avremmo saputo che tra i portatori sani ci sono anche persone anziane. Adesso stiamo facendo lo studio epidemiologico delle malattie e non dei portatori, come sarebbe stato meglio proprio per intercettare quello che avviene nelle classi di età più avanzate - dice Menichetti, che parla anche a nome della sezione toscana della Simit, la società scientifica degli infettivologi - Siamo un po' in ritardo e lo diciamo da tempo». E i casi degli anziani sono sempre di più. «Quando questa malattia colpisce gli anziani trova organismi più fragili e può essere ancora più letale.
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)