Secondo un test, le persone più in là con gli anni avrebbero una minore flessibilità nell’interpretazione del contesto. Accade perché le persone anziane non riescono più a valutare con la stessa lucidità e flessibilità il contesto in cui si trovano e si spaventano anche in ambienti sicuri. Lo studio è stato condotto da tre ricercatori dell’Università di Bologna e pubblicato su Scientific Reports. 48 i partecipanti, divisi in base all’età: il primo gruppo era formato da ventenni e trentenni, l’altro da over 60. Il primo giorno i partecipanti sono stati indotti ad associare uno stimolo neutro, l’immagine di una pianta, a una leggera scossa elettrica al polso. Dopo diverse prove sono state riscontrate le risposte fisiologiche tipiche della paura, come per esempio, il battito cardiaco aumentato e la sudorazione cutanea. Poi è stata mostrata, in una seconda stanza, un’immagine di un’altra pianta senza che ci fosse alcuna scossa elettrica. In questo contesto le risposte fisiologiche sono diminuite progressivamente. Il giorno successivo sono state mostrate le medesime foto, per valutare se, dopo 24 ore, permanessero i sentimenti di paura. Esaminando i dati, gli studiosi hanno notato che, durante la prima fase tutti hanno reagito allo stesso modo, mentre in un secondo momento il gruppo più anziano ha mostrato reazioni collegate alla paura in entrambi i contesti, sia con l'immagine della prima stanza che con quella della seconda. La ricerca potrebbe avere un ruolo importante per studiare le cause di alcune condizioni che colpiscono gli anziani come i disturbi d’ansia, le fobie e gli attacchi di panico.
(Fonte: tratto dall'articolo)