Molte ricerche hanno evidenziato l’impatto negativo di una cattiva alimentazione sulle condizioni di salute dell’anziano. Altri studi hanno evidenziato che gli stili alimentari degli anziani sono condizionati dall’ età, dal sesso e dalla condizione sociale. Questo articolo vuole verificare i modelli alimentari degli italiani sulla base dei dati dell’ultima indagine Multiscopo Istat (2010). L’elaborazione dei dati fa emergere una omogeneità della frequenza dei principali consumi alimentari tra classi di età, fra uomini e donne e in base al titolo di studi. Non ci sono indicazioni sulla quantità dei cibi e sulla loro preparazione quindi non si può dedurre l’unicità del modello alimentare. Tuttavia si possono individuare alcuni fattori che sono all’ origine di questa relativa omogeneità. In primo luogo la condivisione di un modello culturale sottostante che è la dieta mediterranea (consumo di pane pasta e verdura), in secondo luogo il consumo di carne ormai acquisita anche nella dieta degli anziani; in terzo luogo la presenza di nuclei familiari intergenerazionali al cui interno consumi e stili di vita sono condivisi. La tendenza che sta emergendo più di recente va invece verso una differenziazione di modelli fra ceti scolarizzati che vanno verso diete di tipo ‘salutista’ e ceti più modesti che vanno verso diete con forte presenza di junk food e connessi rischi di obesità. Non sono da sottovalutare gli incrementi di soggetti sottopeso collegati alla crescente presenza nella popolazione di anziani affetti da demenza.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)