Le Ipab venete devono essere trasformate in cittadelle pubbliche dei servizi al territorio e in questa direzione vanno concentrate le risorse disponibili.
Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil nel documento presentato alla Regione, contenente le proposte e le osservazioni dei sindacati in merito al progetto di legge (è il dodicesimo) che dovrebbe rivedere e normare il sistema delle istituzioni di assistenza e beneficenza.
Le Ipab, ribadiscono i sindacati, devono rimanere pubbliche ed erogare servizi socio-sanitari con un ruolo e un controllo forte da parte dei Comuni. Le prestazioni fornite sono sanitarie, non alberghiere o di altro genere, e gli anziani manifestano sempre più pluripatologie. La popolazione invecchia, con tutti i problemi che ne conseguono.
Fortuni (Cisl) ribadisce che il grado di civiltà si misura su come si trattano bambini e anziani, non è ricorrendo a contratti al ribasso che si possono recuperare i costi delle persone residenti. Da qui le richieste primarie in vista della riorganizzazione del sistema di residenzialità e della domiciliarità.
(Sintesi redatta da: Evelina Mayer)