Un numero di controlli eccessivi della glicemia negli anziani con diabete di tipo 2 non ridurrebbe il rischio di complicanze macrovascolari e un monitoraggio intensivo dell’emoglobina glicata potrebbe causare un’ipoglicemia più grave da 1,5 a 3 volte. La ricerca, condotta da un gruppo di endocrinologi dell’Università di Yale, e segnalata dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul suo sito, è nata per colmare la mancanza questo tipo di dati sulla popolazione anziana. Il rischio di ipoglicemia (cioè un livello di zuccheri troppo basso nel sangue) può aumentare anche a causa di ridotte funzioni cognitive, dell'età avanzata e della durata del diabete, dell’uso di farmaci, di frequenti ricoveri in ospedale e per l’impiego di insulina rispetto ad altri medicinali.
La scelta migliore, suggeriscono i dati della ricerca, è individuare dei valori di glicemia personalizzati sulle caratteristiche e le esigenze di ciascun paziente, e ascoltare le preferenze dei pazienti sul tipo di controlli da adottare e condividere con loro le scelte terapeutiche.
(Fonte: tratto dall'articolo)