Sono tante le persone anziane che devono fare i conti con la disabilità. I dati Istat che rivelano la situazione in Italia e in Campania, sono stati analizzati al congresso di Gerontologia e Geriatria — presieduto dal professor Nicola Ferrara — che si è concluso ieri a Napoli. In Italia si contano circa sei milioni di anziani autonomi, quattro sono gli over 65 con lievi difficoltà e quasi tre milioni e mezzo i cronici non autosufficienti. In Campania i soggetti che avrebbero bisogno di assistenza superano di poco il milione. «Di questi appena il due per cento è ricoverato in strutture sanitarie e il cinque è seguito a casa propria — spiega Ferrara — L'aspettativa di vita aumentata e le ridotte disponibilità economiche del nostro sistema sanitario rendono indispensabili nuove forme di assistenza». Non si è fatta attendere la risposta degli addetti ai lavori. C'è bisogno di una sorta di microwelfare familiare mirato a sostenere una vecchiaia da vivere fra le mura domestiche. «Dagli ultimi dati si evidenzia che l'80% degli anziani è proprietario di una casa e che nel 35% dei casi lo stesso anziano ci vive da solo — premette il docente — E sono appartamenti spesso con più di quattro stanze e in buone condizioni ma talvolta prive di ascensore». Ma non è questo l'unico problema che rende necessario un contributo esterno per migliorare la qualità della vita. Oggi, tanti nonni devono cucinarsi da soli e hanno difficoltà a lavarsi. Si tratta di soggetti che dovrebbero essere aiutati ad assumere i farmaci senza correre il rischio di saltare una pillola o un orario. Ed ecco la proposta: badanti di condominio in grado di assistere con costi ridotti due o più anziani che abitano nello stesso stabile e "cohousing" per condividere abitazioni diventate troppo grandi e costose per una persona sola. Il lavoro potrebbe essere distribuito suddividendo l'orario tra più famiglie, ognuna pagante la propria quota. Il progetto, già partito con successo in Emilia Romagna, si sta diffondendo in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Basilicata. E permetterà all'anziano di utilizzare la badante per il tempo necessario. In Toscana invece, è da sei mesi in fase sperimentale "Pronto badante": un numero verde grazie al quale nel giro di 48 ore si ottiene l'intervento di un tutore domiciliare.
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)