In ragione della progressiva diminuzione della mortalità, il numero di anziani è in continuo aumento. Questa grande conquista ci ha consegnato un maggior numero di anziani “fragili”, in quanto affetti da molteplici patologie croniche. In questi pazienti, un equilibrio clinico molto vulnerabile può facilmente rompersi (“instabilità clinica”), dando luogo a mutamenti improvvisi dello stato di salute e a quadri acuti curabili solo in ospedali ben attrezzati. I pazienti con più di 65 anni rappresentano infatti più del 60% di tutti i codici rossi di Pronto soccorso, le urgenze gravi e indifferibili, che sembrerebbero quindi essere una prerogativa degli anziani. Al contrario, su 100 codici bianchi – le patologie non gravi – ben 80 sono pazienti adulto-giovani e non più di 20 sono anziani. Ancora, il ricovero ospedaliero di pazienti poco gravi è molto più frequente tra i giovani che tra gli anziani. In conclusione, gli anziani ricorrono all’ospedale per patologie in genere gravi, e il loro ricovero è quasi sempre appropriato. In emergenza-urgenza, il ricorso ingiustificato all’ospedale per patologie poco gravi sembra essere più un problema dei giovani-adulti che dei vecchi.
(Fonte: tratto dall'articolo)