Invecchiare non è facile e vivere in una casa di riposo, spesso senza il supporto dei propri familiari, diventa ancor più difficile. Come si può guardare a quella parte di futuro che resta, come attraversarla e soprattutto come far fronte alla solitudine, uno degli scogli più grandi da superare durante la terza età? Altra domanda: le strutture residenziali, oltre a fornire un’adeguata assistenza socio-sanitaria, quale valore aggiunto possono offrire ai propri ospiti? Una possibile risposta ha provato a darla con originalità e intelligenza una struttura per anziani situata nei Paesi Bassi.
L’iniziativa è nata in Olanda, esattamente a Deventer, vicino Amsterdam, dove il “Care Center Humanitas” ha avviato un progetto che tenta di rispondere a problemi differenti con un’unica semplice soluzione, far vivere insieme due generazioni, quella degli anziani che si sentivano soli e quella dei giovani studenti che avevano difficoltà a trovare camere in affitto a prezzi accessibili.
Gli studenti portano le loro storie piene di energia e di vita, un poco di aiuto e di attenzione, parlano con gli ospiti, a volte cucinano con loro, organizzano serate, laboratori d’arte, di danza, musica e bellezza e questo aggiunge valore alla vita all’interno della casa. Si condividono insieme i giorni tra responsabilità e gioco, gli anziani hanno imparato a usare facebook, si sfidano a ping pong, fanno puzzle e parlano di sesso.
"Le cose sono molto più divertenti quando siamo tutti insieme" spiega un ospite, i ragazzi vengono considerati “come dei nipoti” e spesso diventano la propria famiglia.
(Fonte: tratto dall'articolo)