Non è (solo) un festival per giovani, Locarno. Lo dimostra anche questa giornata che regala due film che affrontano con ironia la terza età e la malattia senile. Per il concorso spazio al ritorno di un maestro come Otar Iosseliani, regista georgiano da molti anni residente a Parigi. L’autore de I favoriti della luna, premiato a Venezia nel 1984, torna a raccontare una giostra di personaggi ai margini della città, a seguirne con sguardo affettuoso il percorso ironico non mancando di togliersi qualche soddisfazione da lotta di classe. Anziani, per lo più innamorati della bottiglia, i personaggi di Chant d’hiver sono dei fanti del vivere leggero, della spensieratezza contro le false preoccupazioni e i falsi valori. Iniziamo con un visconte ghigliottinato durante il Terrore rivoluzionario francese, proseguiamo fra soldati, predoni, clochard. Iosseliani continua ormai a ripetersi, diluisce troppo il suo film fino alle due ore, ma si toglie la soddisfazione di gettare un irritante borghesucolo letteralmente nelle fogne.Un brindisi alla costanza se lo merita comunque, il buon Otar Iosseliani.In Piazza Grande protagonista un altro grande vecchio del cinema europeo, detto con il maggior affetto possibile; questa volta un attore, Jean Rochefort. Philippe Le Guay prosegue in Florida a deliziarsi dirigendo un altro dei maggiori talenti della recitazione francese. Non si parla di un attore, in questo caso, ma di malattia, visto che l’ultraottantenne Claude Lherminier inizia a perdere i colpi. Colpito da quella che non viene mai citata ma appare chiaramente una malattia degenerativa come l’Alzheimer continua ostinato a trattare male la figlia Carole. Florida, in uscita prossimamente in Italia per Academy Two, segue i sempre più diffusi vuoti di memoria del protagonista con ironia e levità.
(Fonte: tratto dall'articolo)