Anziani soli dati in affido, cohousing con servizi cucina e lavanderia in comune, condomini con badante incorporata oppure incarichi di tutor a persone uscite dal mondo del lavoro.
Sono alcuni dei punti del Piano triennale per la promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo da 1 milione di euro, approvato martedì dal consiglio regionale del Veneto. Per contrastare il problema della solitudine, si promuoveranno iniziative legate a programmi di edilizia sociale finalizzati a favorire l’inclusione abitativa delle persone anziane e misure atte a favorirne l’accoglienza in micro-residenze e gruppi solidali. Una delle soluzioni contro l’isolamento è quella dell’affido: sono sei i progetti avviati da un paio di mesi sul territorio che prevedono appunto l’accoglienza di piccoli gruppi di anziani da parte di famiglie con casa grande o di associazioni con spazi adeguati. Le possibilità sono diverse e graduate: dalla semplice compagnia (piccolo affido), all’aiuto in attività quotidiane (affido di supporto), alla convivenza (affido di convivenza).
Chioggia è sede di una di queste esperienze, mentre Treviso fa scuola in un altro campo: quello del cohousing. Mestre, invece, ha tracciato la strada per la badante di condominio: una persona che si occupa delle piccole necessità quotidiane dei residenti.La giunta regionale intende poi incentivare l’attività fisica degli anziani: sono previsti gruppi di cammino e ginnastica dolce in palestra. Si punta a sostenere l’assistenza domiciliare cercando in questo modo di ridurre le ospedalizzazioni. Accanto alla salute, c’è il lavoro: la giunta sosterrà progetti di scambio intergenerazionale, con l’anziano che farà da tutor ai più giovani.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)