In Italia si allunga la speranza di vita, ma peggiorano le condizioni di salute dei più anziani. Il tasto dolente sembra essere la condizione degli anziani dopo i 75 anni che, secondo l'Istat, vivono in condizioni di salute peggiori. E con l’aumentare dell’età, aumentano anche le gravi riduzioni di autonomia personale che, secondo i dati, riguardano oltre un anziano su dieci. Quindi, se da un lato è positivo l’allungamento dell’età dell’aspettativa di vita degli italiani, dall’altro c’è sempre un conto da pagare: dalle piccole necessità giornaliere (medicine, alimenti, ecc.) a quelle più importanti (assistenza medica, infermieristica, trasporto, ecc.). Ma a chi spetta pagare il mantenimento per gli anziani in difficoltà? Certamente non sono tenuti a farlo gli estranei, coloro cioè che non hanno alcun legame di parentela, mentre lo Stato interviene solo nella misura in cui l’anziano rientra nei requisiti per ottenere l’assegno sociale e l’accompagnamento; non oltre. In tutti gli altri casi sono i familiari più stretti a doversi prendere cura del parente bisognoso. È un obbligo di legge, ma che riguarda solo l’aspetto economico dell’assistenza, non quello morale. Significa che, per quanto deplorevole la condotta di chi lascia soli il padre e la madre ormai “vecchi”, non si è anche obbligati a dare loro sollievo, serenità e compagnia.
(Fonte: tratto dall'articolo)