Uomini e donne sono diversi anche nell’alimentazione, i primi tendono a privilegiare i piatti di carne mentre le seconde optano per verdure, legumi o frutta. Questo a causa di un condizionamento culturale e psicologico, perché le donne tendono a proteggere la loro linea e ad apparire snelle e sane.
Dopo la medicina e i farmaci di genere, che hanno dimostrato che spesso le malattie si manifestano e vanno curate differentemente nei due sessi, ora arriva la nutrizione di genere. Le donne mediamente sono più condizionate dai mass media e dalla pubblicità e fanno scelte più salutistiche. Ma le donne debbono tener conto dei fattori ormonali e biologici, soprattutto dopo la menopausa. Per i maschi, più stabili come assetto ormonale, invece cambia poco con il trascorrere degli anni. Le donne debbono essere attente alla qualità dei cibi e alla quantità, ad esempio con il passare dell’età debbono assumere più proteine per contrastare la perdita della massa muscolare. Dopo la menopausa inoltre non sintetizzano più fisiologicamente i grassi e gli omega 3, utili alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e quindi dovrebbero aumentare il consumo di pesce, meglio se azzurro. Anche i nutraceutici, componenti presenti soprattutto nei vegetali (come i flavonoidi) che fanno da biomodulatori, cioè da protettivi per la salute, dopo l’età fertile non sono più metabolizzati bene dalle donne.
Per questo motivo è consigliata per le signore la dieta dei «cinque colori della salute», che comprende vegetali vari colori diversi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)