Usano Skype, partono per viaggi all’estero, frequentano ristoranti e fanno attività fisica, ma soprattutto una buona fetta di anziani in Italia si dedica al volontariato. A sostenerlo sono gli istituti di ricerca Censis e Future Concept Lab, che, analizzando il loro patrimonio di ricerche degli ultimi dieci anni, hanno messo a fuoco la composizione della categoria sociale dei longevi, individuandone abitudini e ruoli nella nostra società. Gli anziani oggi in Italia sono 13,2 milioni (poco più del 20% della popolazione complessiva) e sono destinati a diventare molti di più. Nel corso degli anni la speranza di vita è aumentata e lo stato di salute dei longevi è migliorato rispetto al passato. Ecco quindi che buona parte degli italiani, che ha raggiunto o superato i 65 anni, conserva oggi la sua autonomia e la sua autosufficienza, portando avanti attività e progetti, tra i quali trova spazio anche il volontariato. Attenzione però a non generalizzare: quella degli anziani non è una categoria sociale omogenea e compatta. Per questo motivo, Censis e Future Concept Lab hanno inserito i longevi all’interno di quattro diverse rappresentazioni tipologiche, che sono: gli Edonisti maturi (gli anziani che possono contare su tempo libero e disponibilità economica per progettare viaggi, cene in ristoranti, attività sportive); i Cavalieri del lavoro (i longevi ancora attivi nel mondo professionale o che progettano di rientrarvi); gli Sfidanti della salute (gli anziani che vivono una condizione di ridotta autonomia e di conseguente dipendenza da altre persone); gli Attivisti della famiglia (i longevi che dedicano la maggior parte del loro tempo agli altri).
(Fonte: tratto dall'articolo)