“Serve disegnare una rete di offerta maggiormente articolata per rispondere in maniera più sensibile e flessibile alle eterogenee esigenze degli anziani e delle famiglie”. Roberto Corona, segretario della sezione cittadina della FNP CISL, legge i dati demografici dei quartieri della città e “scopre” le tante facce delle solitudini. A Bergamo, infatti, il 33% degli anziani vive da solo. Erano 8800 dieci anni fa, sono diventati 9767.
Secondo un’elaborazione dei dati del Dipartimento Welfare della CISL di Bergamo, dal 2011 a oggi, gli over 65enni della città sono cresciuti del 3,86%; gli anziani soli rappresentano una percentuale tre volte superiore al dato nazionale, e aumentano con il crescere dell’età: dopo gli 80 anni, infatti, più della metà delle persone, in città, vive da sola.
“In una città che invecchia e rimane sempre più da sola – dice Corona - diventa necessaria una rete di servizi in grado di rispondere alle nuove e diverse fragilità della popolazione anziana. Dobbiamo lavorare perché nel servizio si allarghi il concetto di domiciliarità: un mix di prestazioni che rispondano ai bisogni emergenti degli anziani, del venir meno delle reti familiari o del loro indebolimento, dato anche dalla composizione sempre più ridotta dei nuclei familiari”.
La FNP di Bergamo ipotizza una “custodia sociale” che introduca figure professionali di riferimento per le persone sole; l’assistente di condominio; un sistema infermieristico efficace che introduca la figura dell’infermiere di quartiere; il co- housing sociale (alloggi privati con ampi spazi destinati alla condivisione), e servizi di prossimità e di vicinato che attivino relazioni in un’ottica di “famiglia estesa”.
(Fonte: tratto dall'articolo)