La solitudine non è solo uno stato dell'anima. Spesso diventa una condizione esistenziale, ancora più dura se ad affrontarla sono persone anziane o in stato di difficoltà economica. A Firenze la popolazione over 65 è in continua crescita e per chi risente della crisi può essere difficile sostenere il peso di un affitto o anche semplicemente fare la spesa e pagare le bollette. Far incontrare persone che stanno vivendo lo stesso bisogno è lo scopo di "Abitare solidale", un progetto ideato dall'associazione Auser, in collaborazione con il Comune di Firenze, Unicredit Foundation e altre realtà del volontariato tra cui "Artemisia" e "Arcobaleno onlus". Il programma, che funziona in tutta la Toscana, ha già coinvolto finora 286 famiglie, con 143 coabitazioni attivate. «La formula è semplice e molto efficace - spiega Gabriele Danesi, coordinatore di Abitare Solidale Auser - cerchiamo di attivare forme di coabitazione mettendo assieme i bisogni di chi vive magari in case sovradimensionate rispetto ai suoi bisogni e alle sue possibilità, anziani per lo più ma non solo, con quelli di singoli e famiglie che non ce la fanno a pagarsi un affitto e rischiano di perdere la propria normalità e di scivolare in una condizione di povertà. Italiani e immigrati, indifferentemente. L'aspetto innovativo è che le coabitazioni non sono rette dai tradizionali accordi di natura economica come il subaffitto, ma da accordi di solidarietà e mutualità, in virtù dei quali ospitante ed ospitato stipulano un vero e proprio patto abitativo che implica una reciproca presa in carico. Una piccola rivoluzione culturale».
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)